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Penso che Parigi sia da sempre nella top five dell'immaginario collettivo quale meta desiderata, anche solo per un week-end. Quest'anno abbiamo deciso di tornarvi - dopo averla visitata per altre quattro volte - proprio perchè volevamo viverla più intensamente e più approfonditamente.
Ed ecco che ci siamo concessi una settimana piena per vederla da soli, senza pressioni di tempo o di programmi.
Provate a seguirci negli itinerari che ci siamo costruiti in questa settimana.
Questo viaggio è stato costruito all'insegna della tranquillità; fin dalla partenza abbiamo evitato voli immondi - tipo alle 7.30 così abbiamo tutta la giornata a disposizione - per scegliere invece orari più decenti che ci hanno consentito di prendercela con calma.
Ne è derivato che siamo arrivati in albergo a metà pomeriggio e siamo riusciti solo a dare un'occhiata alle zone limitrofe.
Ci siamo goduti questa prima giornata sulla Rive Gauche, alla scoperta di alcuni dei luoghi più affascinanti di Parigi: dalla Tour Eiffel, simbolo inconfondibile della città, alla Gare d'Orsay, il museo ricavato in una vecchia stazione ferroviaria.
Dalle chiese ai musei, al mercato dei fiori (senza parlare del migliore gelataio di Parigi), questa giornata dedicata al Quartiere Latino e alle isole è stata ricca di spunti, offrendoci qualcosa di speciale.
Non aevamo mai visitato il Louvre e non potevamo che dedicare almeno una giornata intera per cominciare ad ammirarne le ricchezze.
Abbiamo costruito perciò un percorso personale, tra le tre ali ed i quattro piani, alla ricerca dei capolavori che più ci interessavano.
La fortuna del quartiere del Marais risale al XIV secolo e a Carlo V, che trasferì qui la corte reale dall'Ile de la Cité. Ma fu soltanto nel XVII secolo, quando Enrico IV creo place del Vosges, che il Marais divenne una zona residenziale e le classi benestanti, desiderose d'intrattenere rapporti con la monarchia, iniziarono a costruire i sontuosi hotels particuliers che ne caratterizzano l'odieno paesaggio.
Ne avevamo abbastanza di musei e monumenti e ci siamo concessi una bella passeggiata nei giardini (prima del Palais Royal e poi delle Tuileries), uno dei più antichi e più belli di Parigi. Dalla riva destra della Senna abbiamo goduto un panorama indimenticabile, che abbraccia il Louvre, place de la Concorde, l'Arc de Triomphe e, al di là del fiume, il Musée d'Orsay e la Tour Eiffel.
Giornata senza programmi, fatta eccezione per il giro in bateaux-mouches
Montmartre, sulla cima di un colle (chiamato semplicemente dai parigini La Butte, "la collina"), conserva l'aria di un villaggio che osserva dall'alto la frenetica metropoli tenendosi in disparte. Grazie a questa sua tipicità è da sempre il quartiere degli artisti e, ancor oggi, vive della fama di Toulouse-Lautrec, dei cabaret e del cancan, dei mulini e delle piccole vigne immortalati nei dipinti di Renoir, Utrillo e van Gogh.