Anna & Claudio
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Laos e Cambogia

Dal 15 al 26 febbraio 2018

Dopo il nostro viaggio in India del 2012, siamo tornati in Asia, alla ricerca di nuovi incontri con una cultura che è assai lontana e diversa dalla nostra.

Siamo partiti con molti argomenti da approfondire e qualche dobbio. Abbiamo vissuto dieci giorni molto intensi e siamo tornati entusiasti, cercando di incasellare i ricordi dei tanti momenti indimenticabili che abbiamo vissuto in una cornice degna di quanto abbiamo visto.

15 e 16 febbraio: la partenza e il primo impatto

Così come era capitato in India prima e Sudafrica poi, il viaggio intercontinentale non è una passeggiata: 11 ore di volo per Bangkok (dove arriviamo alle 6 del mattino locali, che corrispondono alla nostra mezzanotte), cambio di aeroporto, sei ore di attesa e poi nuovo breve volo (circa un'ora e mezza) per Nan. Arriviamo in albergo nel tardo pomeriggio locale, giusto in tempo per fare un breve gito della cittadina ed avere un primo ed unico contatto con la Thailandia.

17 febbraio: da Nan a Pakbeng

La nostra permanenza in Thailandia si riduce alla visita del tempio buddista di Wat Phra That Chae Haeng. Dopo oltre 4 ore di bus, con un paio di soste per visitare altrettanti villaggi, attraversiamo in confine col Laos per arrivare nel tardo pomeriggio in albergo a Pakbeng.

18 febbraio: da Pakbeng a Luang Prabang

Il viaggio è lungo (380 km.) ed è tutto via Mekong. Bellissimo lo scenario e lo spettacolo naturale, faticosa la giornata (11 ore complessive, di cui almeno 9 di navigazione), con pochi spunti di interesse, costituiti soprattutto dai due villaggi di Ban Kamu e di Ban Laos Luam. In mezzo le grotte di Pak Ou, veramente poco stimolanti.

19 febbraio: Luang Prabang

Oggi ci spostiamo nei dintorni di Luang Prabang, per poi destinare il resto della giornata a visitare l'antica capitale del Laos. E' una giornata di intense emozioni. che ci fa percepire l'animo di questa antica civiltà.

20 febbraio: da Luang Prabang - Champassak

Argomento centrale della giornata è la visita a Wat Phu, il sito archeologico più importante del Laos. Prima, però, (molto prima, all'alba) partecipiamo alla processione dei monaci per la raccolta delle elemosine e un giro al mercato alimentare di Luang Prabang. Poi volo e il pomeriggio dedicato alla visita del sito. Non è molto grande, ma abbastanza complicato da percorrere.

21 febbraio: Champassak

Questa giornata è dedicata alla visita dell'altipiano di Bolaven, la regione che gode di una meritata fama per il clima fresco, le imponenti cascate e le piantagioni di caffè di prima qualità.

Il gruppo etnico più numeroso in questa zona è quello dei Laven (Bolaven significa infatti "casa dei laven"), ma l'altopiano e i suoi versanti sono abitati anche da diverse altre etnie, come gli Alak, i Katu, i Tahoy e i Suay.

22 febbraio: da Champassak a Angkor

Oggi, dopo un rapido giro al mercato di Pakse, nuovo volo verso Pakse, la cittadina vicino a Angkor, il sito archeologico più importante della Cambogia.

Non è una giornata di trasferimento, perchè riuscia-mo a visitare anche i villaggi galleggianti di Tonlè Sap, il grande lago formato del rientro delle acque del Mekong che non riescono a sfociare in mare.

23 febbraio: Angkor

Angkor è la rappresentazione terrena del Monte Meru, l'Olimpo dell'hinduismo e la dimora di divinità antichissime e i suoi templi costituiscono una fusione perfetta tra ambizioni creativa e devozione spirituale. Gli antichi "re divini" cambogiani fecero a gara nel far costruire templi che superassero per dimensioni, magnificenza e simmetria quelli dei loro predecessori e la loro ambizione portò alla creazione del più grande edificio sacro esistente al mondo: Angkor Wat.

Fatta eccezione per l'Angkor Wat, che fu restaurato nel XVI secolo dai re khmer per essere utiizzato come santuario buddhista, i templi di Angkor rimasero per molti secoli in balia della giungla, Tra l'altro, la maggior parte degli edifici è in arenaria, una pietra che tende a sgretolarsi se rimane a lungo in un ambiente umido. A ciò bisogna aggiungere i danni provocati dagli escrementi dei pipistrelli e i furti occasionali di frammenti di sculture e pietre lavorate. Alcuni monumenti, tra cui il Ta Prohm, sono stati letteralmente invasi dalla vegetazione, al punto che oggi è quasi impossibile liberarli dalle piante senza mettere a rischio le strutture, ormai di fatto sostenute dall'intreccio delle radici.

24 febbraio: da Angkor a Phnom Penh

Dopo l'intensa giornata di ieri, con il lungo peregrinare fra i templi di Angkor, oggi abbiamo un lungo trasferimento da Siem Reap a Phnom Penh, la capitale della Cambogia,

Dopo una sosta a Kompong Kdei, il "ponte dell'indicazione" (così tradotto dalla lingua khmer), le uniche soste ci hanno portato soprattutto a contatto con le persone, specie i bambini, che hanno costituito senza dubbio una delle caratteristiche principali del nostro viaggio.

25 - 25 febbraio: da Phnom Penh a Milano via Bangkok

Ultimo giorno, anche se molto lungo. Partiamo dall'alberto per visitare qualcosa di Phnom Penh (Palazzo reale, Museo Nazionale e mercato), per poi volare in serata a Bangkok, dove prendiamo il volo di ritorno, che ci porterà a Malpensa alle 7 di lunedì 26 febbraio.

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© Claudio Izzo - Milano