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Visitare l'India non è una passeggiata, nè fisicamente, nè emotivamente. Le differenze socio-culturali, religiose e di vita comune richiedono una partecipazione costante verso la terra che si sta percorrendo, superando di gran lunga i livelli di attenzione e di partecipazione richiesti per un normale viaggio turistico.
Dopo il trasferimento via autostrada (!!) arriviamo a Jaipur. La "città rosa" sorge nel letto di un lago asciutto, circondata da colline in cima alle quali torreggiano fortezze dalle mura merlate. E' sconvolgente, come in tutta l'India, il traffico, per intensità e disordine "organizzato".
La mattinata è destinata all'escursione ad Amber per la visita del Fonte Man Singh e, per arrivare, utilizziamo un mezzo insolito: l'elefante. Il pomeriggio, poi, è ancora destinato agli elefanti, con l'Elephant Festival, dove elefanti, dromedari e cavalli bardati a festa marciano contornati da musiche e danze tradizionali dell'antica tradizione guerriera del Rajastan.
Giornata intensa: al mattino visita ai templi induisti e jainisti di Khajuraho. In particolare vediamo il tempio Lakshmana e Khandharya Mahadeva, famosi per lo loro sculture erotiche. Nel pomeriggio, dopo un volo, siamo a Varanasi, dopo possiamo assistere all'aarti, la siggestiva cerimonia serale con il fuoco sul Gange.
Secondo giorno a Varanasi. Sveglia prima dell'alba. In barca sul Gange per assistere ai rituali di purificazione e alle offerte al sole nascente dei pellegrini. Visita a piedi della città antica con sosta al Tempio d'Oro e alla Moschea di Aurangzeb. Nel pomeriggio visita del sito archeologico di Sarnath, luogo della prima predicazione di Buddha.